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L’Hub MOST e dove si colloca il progetto SALVM

4 Novembre 2024

MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile attraverso la collaborazione con 24 università, il CNR e 24 grandi imprese, ha la missione di incentivare e supportare lo sviluppo di soluzioni moderne, sostenibili e inclusive per l’intero territorio nazionale.

Le aree e gli ambiti di cui si occupa, sono molteplici: mobilità aerea, veicoli leggeri e mobilità attiva, trasporto per vie d’acqua, ferroviario, nuovi carburanti. Il Centro Nazionale MOST ha l’obiettivo di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, accessibile e inclusiva.

Il modello “Hub&Spoke” è un sistema dinamico, con un perno al centro (Hub MOST) e attorno i 14 Spoke Leader che, nella loro interazione, favoriscono la cooperazione con l’ecosistema nazionale e locale.

L’Hub MOST, svolge funzioni di coordinamento, definisce le linee strategiche, promuove iniziative trasversali, raccoglie input dal mercato, orienta le progettualità e promuove iniziative di startup intelligence.

Gli Spoke sviluppano programmi di ricerca a TRL (Technology Readiness Level) elevato con soluzioni vicine alle esigenze del mercato, tecnologie strategiche del settore a medio e a lungo termine, operano grazie a infrastrutture e a laboratori all’avanguardia.


Il progetto SALVM è stato finanziato nell’ambito delle attività pertinenti lo Spoke 7 e, dunque, relative alla mobilità cooperativa connessa e automatizzata (CCAM) ed alle infrastrutture intelligenti. Nella fattispecie, lo Spoke 7 si concentra sulla trasformazione del settore della mobilità attraverso l’adozione di tecnologie avanzate per la Mobilità Cooperativa Connessa e Automatizzata (CCAM) e per le Infrastrutture Intelligenti. La CCAM consente la comunicazione in tempo reale tra i veicoli e le infrastrutture stradali, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e l’efficienza del traffico. Grazie all’impiego di sensori e di sistemi di gestione avanzati, le infrastrutture intelligenti sono in grado di monitorare il traffico, regolare i flussi veicolari e fornire informazioni utili agli automobilisti. Questo approccio innovativo si propone di ridurre gli incidenti e le congestioni, ottimizzando l’uso delle risorse stradali, e di promuovere una mobilità più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti, contribuendo così alla creazione di un sistema di trasporto più integrato e resiliente. L’obiettivo finale è realizzare un ecosistema di trasporto avanzato, sicuro ed efficiente, capace di rispondere alle esigenze future delle città intelligenti. Alla guida dello Spoke vi è l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

L’Università degli Studi di Napoli Federico II (acronimo UniNa) è un’istituzione universitaria statale italiana, fondata nel 1224, ed è una delle più antiche università pubbliche a livello mondiale. Con oltre 90.000 studenti (dati del 2022), rappresenta una delle università più grandi d’Europa. Nel corso della sua lunga e prestigiosa storia, l’Ateneo ha accolto numerosi alunni di grande rilevanza, tra cui i Presidenti della Repubblica Italiana Enrico De Nicola, Giovanni Leone e Giorgio Napolitano.

Secondo il ranking del CWUR (Center for World University Rankings), nel 2024 l’Università ha mantenuto la 6ª posizione tra gli atenei italiani, classificandosi al 253º posto su un totale di 20.966 università nel ranking mondiale. Inoltre, un’analisi congiunta di U.S. News & World Report e Clarivate Analytics ha posizionato l’Ateneo al secondo posto a livello nazionale per il corso di laurea in Ingegneria Meccanica, preceduto solo dall’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e al terzo per il corso di laurea in Fisica, dietro alla stessa Sapienza e all’Università di Pisa.


In tale contesto il progetto SALVM si propone di realizzare metodologie e soluzioni, basate sulle tecnologie della visione artificiale, del sensing e delle comunicazioni V2X, per il miglioramento del livello di sicurezza stradale. L’ambito di applicazione della proposta è quello della viabilità nazionale di tipo non autostradale. La ricerca propone la realizzazione di un prototipo dimostrativo che integri aspetti tecnologici e metodologici. Lo sviluppo della soluzione a favore della sicurezza degli utenti deboli della strada è la portante della soluzione SALVM, così come lo studio di fattibilità tecnologica e operativa per l’estensione road-based della distanza di visibilità di veicoli connessi. SALVM valorizza le tecnologie e i servizi C-ITS (Cooperative Intelligent Transportaton Systems) ne dimostra l’utilizzo e l’integrazione con le attrezzature e le infrastrutture di ricerca in corso di realizzazione in Spoke 7.

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